L’oratorio è un luogo ed un’occasione di fraternità.

Esso si presenta come missione nel mondo giovanile: come «un ponte tra la Chiesa e la strada, con particolare attenzione per chi è emarginato e attraversa momenti di disagio, o è caduto nelle maglie della devianza e della delinquenza» (cfr. san Giovanni Paolo II, Discorso ai giovani di Roma, 5 aprile 2001).

Pertanto, l’oratorio vuole essere una significativa risposta per far fronte al tempo libero dei giovani. In altre parole, l’ambiente oratoriale non si riduce soltanto a semplice luogo per l’affluire dei giovani, ma vuol essere espressione ecclesiale di “porte aperte” sul quartiere, accogliendo, indistintamente, tutti e condividendo spazi e cose nell’irrinunciabile prospettiva educativa per un’armoniosa crescita umana e, dove è possibile, anche cristiana.

Le attività si propongono come fine la riscoperta dei doni esistenti in ognuno di noi, la condivisione delle ricchezze presenti nel nostro cuore e nel nostro territorio. L’apertura gioiosa, alla dimensione della festa, contribuisce a favorire nella nostra comunità un clima di partecipazione entusiasta.

Attraverso l’oratorio, un ragazzo può acquisire quelle competenze che nel proprio percorso di vita potrebbe non prendere in considerazione. Si tratta di mediare, attraverso un’esperienza, quei valori tipici dell’ambiente oratoriale, e sperimentare le proprie capacità in ambito espressivo (arte, musica, teatro, danza), creativo (cucina, art-attack, riciclaggio), sportivo (equitazione, tennis, beach-volley, diving, calcio) allo scopo di attivare eventuali intelligenze inespresse.