L’A.C.R. è una proposta educativa che crede nella capacità dei ragazzi (dai 5 ai 14 anni) di essere protagonisti della propria crescita umana e cristiana. Il fine principale di un cammino A.C.R. si può semplificare in 4 METE:

1) educare al dono di sè, aiutando i ragazzi ad aprirsi al graduale rapporto con gli altri, curandone lo sviluppo e la qualità.

2) educare alla responsabilità, accentuando il ruolo di soggetto attivo di scelte, di decisioni, di azioni.

3) educare al rapporto personale con Cristo, che ama incontrare ogni uomo, ogni ragazzo, per fargli dono della salvezza. L’incontro va però scoperto e apprezzato mediante un crescente aprirsi a Cristo.

4) educare a vivere la Chiesa, facendo in modo che questa appartenenza alla Chiesa si realizzi e si dispieghi secondo un crescendo articolato di atti vitali: la graduale scoperta della comunità, la consapevole appartenenza ad essa, la partecipazione impegnata alla sua vita.

 


 

Anno 2019/2020

È LA CITTÀ GIUSTA!

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“È la città giusta” è lo slogan dell’Iniziativa Annuale 2019-2020 che quest’anno, attraverso l’ambientazione della CITTÀ, accompagna il cammino di fede dei bambini e dei ragazzi dell’Acr.

Osservata da un tetto – come fa la protagonista de Il favoloso mondo di Amélie – la città descrive solo in apparenza un paesaggio “statico”. C’è infatti un aspetto che non va trascurato, ed è il dinamismo interiore della città, concepita come spazio per la vita di relazione, dentro la quale si sviluppano storie e rumori, in processi di demolizione e continua costruzione. A fare la città, insomma, non sono infatti solo “le pietre” ma anche la vita che a quelle “pietre” dà un anima. In un’altra accezione poi, la casa è concepita come una piccola città e per contro la città come una grande casa: è il senso stesso dell’abitare le città come fossero delle case, appunto, luoghi in cui si avverte un costante senso di familiarità, in cui si coabita ciascuno con il proprio ruolo, in cui ci si riconosce nella quotidianità, in cui ci si sente sicuri e protetti, nei quali ogni spazio assolve a una funzione specifica dell’esistenza quotidiana.

Nell’anno della compagnia i bambini e i ragazzi sono chiamati a vivere pienamente la loro appartenenza alla Chiesa in uno stile comunionale che mai diventa esclusivo. Per vivere la compagnia è allora necessario che i piccoli non siano considerati come i destinatari passivi di una proposta in attesa di una non meglio specificata pienezza, ma discepoli-missionari in cammino nel popolo di Dio. Appartenere e dunque “abitare” la Chiesa vuole dire sentirsi partecipi, in virtù del Battesimo, della sua missione evangelizzatrice.

Abitare in pienezza e con senso nuovo i luoghi e gli ambiti delle realtà civili ed ecclesiali, restituendogli significato e credibilità e ponendo in esse il seme buono del Vangelo, sono tappe essenziali nella costruzione di quell’opera meravigliosa che è il bene comune: questa È la città giusta! Pronti a costruirla e custodirla insieme?!